La donna longobarda nella Minor

Segnaliamo questo bell'articolo sulla condizione della donna longobarda nella Langobardia minor e in particolare a Salerno, che riprende parte dei temi affrontati durante il convegno tenutosi durante il nostro evento. L'invito è a leggere tutto il contributo, molto ben fatto.

“Di propria volontà”. Le donne nella Salerno longobarda.

(di Mercuriade)


Se guardiamo la condizione della donna nei codici giuridici longobardi, a partire dall’Editto di Rotari, c’è poco da stare allegri. Come nel diritto romano, la donna non ha una capacità giuridica propria, ma è sottoposta ad una sorta di patria potesas perpetua, il mundio: fino all’età del matrimonio, il mundio è nelle mani dal padre, poi passava al marito; in caso di morte di lui passa ai figli maschi o al parente maschio più prossimo, e se proprio la donna non ha più nessuno, il mundio è assunto direttamente dal sovrano. Insomma, una donna non è ritenuta in grado di gestirsi da sola, è una minorenne a vita, la cui tutela dev’essere sempre assunta da un uomo. Addirittura non può vendere o comprare nulla se non con il consenso di un mundoaldo, un garante, di solito il parente maschio più prossimo. La situazione è davvero così tragica?

Niente affatto, se andiamo a vedere in concreto come vivono...


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